LA STRUTTURA

LA GRANDE GUERRA


Alla data del 24 maggio 1915, giorno dell’entrata in guerra dell’Italia contro gli Imperi Centrali, Pietro Badoglio era tenente colonnello nel Corpo di Stato Maggiore.
Assunti comandi operativi di unità di fanteria, la sua impresa più famosa fu la conquista del monte Sabotino, che aprì alle nostre truppe la strada verso la conquista di Gorizia, nell’agosto 1916.
Promosso generale per meriti di guerra, fu coinvolto nella disastrosa ritirata di Caporetto, nell’ottobre 1917. La sua responsabilità nella vicenda, come comandante dell’artiglieria del XXVII Corpo d’armata, fu oggetto di varie indagini svolte in tempi successivi. Sta di fatto che dopo Caporetto il generale Badoglio con un altro ufficiale monferrino, il generale Gaetano Giardino, fu chiamato alla carica di Sottocapo di Stato maggiore, agli ordini del nuovo Comandante supremo, Armando Diaz.
Nel 1918 spettò a Badoglio preparare le due battaglie decisive per le sorti della guerra.
Nel giugno guidò i nostri soldati alla riconquista delle posizioni sul fiume Piave: le operazioni della "battaglia del solstizio" furono da lui seguite mediante un telefono da campo di fabbricazione inglese, esposto in questa sala del museo. Nell’autunno dello stesso anno fu sempre Badoglio (ormai il più stretto collaboratore di Diaz) a preparare la decisiva battaglia di Vittorio Veneto, che portò alla conclusione del conflitto.
Nominato capo di stato maggiore, negli anni del primo dopoguerra, Pietro Badoglio fu per poco più di un anno anche ambasciatore italiano a San Paolo del Brasile. Numerose fotografie ritraggono lui e la moglie Sofia in occasioni di rappresentanza in quella regione del Sudamerica. Nell’aprile 1925 fu richiamato in Italia e nominato capo di stato maggiore generale; nel 1926, con il collega e conterraneo Giardino, ebbe la promozione massima a Maresciallo d’Italia.
Telefono a campo
Il telefono da campo con cui Badoglio diresse le battaglie del Piave e di Vittorio Veneto
(giugno e ottobre 1918)

Bastone da Maresciallo
Il bastone da Maresciallo d'Italia, dono degli italiani di Brasile

Con la mamma
A Grazzano con la mamma (1919)