LA STRUTTURA

LA STANZA DA LETTO


Questo ambiente, ricostruito molto fedelmente, mostra varie fotografie e oggetti di carattere privato, relativi specialmente agli ultimi anni di vita del Maresciallo, e riguardanti la sua morte.
Pietro Badoglio difatti morì nella stessa casa in cui era venuto alla luce, nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1956, in seguito a un attacco di asma cardiaca. Alcuni giorni prima aveva dettato a Vanna Vailati il suo testamento spirituale dedicato ai soldati d’Italia.
Un’abbondante rassegna stampa e servizi fotografici illustrano i solenni funerali svoltisi in Grazzano il 3 novembre 1956. La camera è rimasta arredata qual era nei primi anni ’50, con stile molto sobrio.
Sono ricordati anche gli illustri benefattori della Fondazione Badoglio (tra essi, Volpi di Misurata, Vittorio Cini, Gaetano Marzotto, Vittorio Necchi, Pininfarina, Luigi Buzzi) e la biografa del Maresciallo, Vanna Cravero Vailati.
Una parte di fotografie riguardano gli ultimi anni del Maresciallo e le sue frequenti visite a Grazzano, dove incontrava i vecchi amici e gli amministratori della Fondazione che gestiva asilo e casa di riposo: a Grazzano dimorava per un paio di mesi assistito dalla domestica Augusta Pellegrinetti e dal carabiniere autista Sebastiani.
Alla parete è esposta la pergamena offertagli dalla popolazione grazzanese in occasione del suo ottantesimo compleanno, il 28 settembre 1951, oltre a varie fotografie che presentano Badoglio nei suoi ultimi soggiorni a Grazzano.
La camera da letto

Lo scrittoio
Lo scrittoio del Maresciallo, con una macchina per scrivere
usata dal Comando Supremo durante la Grande Guerra
Inginocchiatoio
Inginocchiatoio