LA STRUTTURA

L'INGRESSO


Nel corridoio d’ingresso della Casa-museo sono esposte alcune fotografie di vedute di Grazzano Badoglio, che offrono al visitatore un’idea d’insieme della tradizione storica, religiosa, artistica e socioeconomica di questo piccolo paese del Basso Monferrato. Le origini romane del paese sono testimoniate da una lapide funeraria dedicata a Tito Vezio Ermete, ricco profumiere di epoca imperiale.
Ancora prima dell’anno 1000, Aleramo, marchese di Monferrato, aveva fondato a Grazzano un’importante abbazia affidata alla cura dei monaci benedettini. Della imponente struttura ora non restano che il campanile in stile romanico e le strutture del chiostro, inglobate nell’attuale chiesa parrocchiale. In una cappella laterale della chiesa si trova la presunta tomba del marchese Aleramo, risistemata nel 1581 e sormontata da un affresco di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo; la sepoltura è coperta dai resti di un interessante mosaico di epoca medievale a figurazione mitologico-fantastica.
Nella chiesa parrocchiale sono anche degni di nota il coro ligneo con lo stallo centrale riservato all’Abate e alcune tele, tra cui una “Morte di San Francesco Saverio” del pittore gesuita Andrea Pozzo e due opere del Caccia, “Vergine del Suffragio” e “Assunta”.
Nella chiesa di Santo Spirito, adiacente al palazzo comunale, è conservata pure una bella tela cacciana, “Discesa dello Spirito Santo”, racchiusa in una preziosa cornice di legno dorato.
Gli antichi strumenti da lavoro, che testimoniano la realtà socio-economica caratterizzata per secoli dall’agricoltura, rimangono oggi ormai a fare figurazione folcloristica, come dimostra il vecchio torchio da uva. Il pregiato vino delle colline circostanti il paese si conservava - e tuttora si conserva - in parti segrete delle cantine scavate nel tufo, i cosiddetti “infernotti”, nei quali la temperatura costante garantisce ottimali condizioni di invecchiamento.
Il centro del paese mostra pressoché intatte le sue caratteristiche medievali, con qualche interessante elemento architettonico recuperato ed ancora ben visibile; al Settecento risale invece la costruzione di alcuni palazzi signorili, proprietà delle famiglie più cospicue. È il caso del palazzo Cotti, che si affaccia sulla piazza principale, dedicata al capitano Giuseppe Giacomo Cotti, caduto nella battaglia di Custoza (24 giugno 1866).
In località Madonna dei Monti si possono vedere anche una stele dedicata a Badoglio, voluta da un comitato presieduto dall’industriale Pininfarina e inaugurata nel 1964 (progetto di Amedeo Albertini, decorazioni di Virgilio Audagna), un cippo in onore di Pininfarina, i monumenti in ricordo dei partigiani della "banda Lenti" (catturati nel settembre 1944 in una cascina della zona) e delle formazioni operanti nel Monferrato casalese.
Poco dopo si trova un’antica chiesa campestre, dedicata alla Vergine del Carmelo; risalente al secolo XII, è tuttora visibile la bella abside in stile romanico, costruita con la pietra da cantone, di cui esistevano ricchi giacimenti nella zona. L'edificio, danneggiato durante l’ultima guerra, venne restaurato a spese di Pininfarina.
Aleramo
Affresco raffigurante il marchese Aleramo

Infernot
Un tipico infernotto per l'invecchiamento del vino

Monumento ai partigiani
Monumento ai partigiani del Basso Monferrato (2000)

La stele Badoglio
La stele dedicata al Maresciallo Badoglio