LA STRUTTURA

LA SALA D'AFRICA


Questa sala è il nucleo originale del museo, ordinato dallo stesso Badoglio negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale.
Vi sono raccolti vari cimeli riguardanti le campagne coloniali italiane in Africa Orientale, dal 1887 al 1936, partendo dalla sfortunata spedizione costata la vita a 500 nostri soldati guidati dal casalese ten. colonnello Tomaso Decristoforis (Dogali, 26 gennaio 1887) per giungere alla campagna che portò alla proclamazione dell’Impero.
Tra i pezzi esposti di maggiore interesse vanno segnalati la sciabola di Ras Alula, uno dei capi dell’esercito del Negus Menelik, un cannoncino da 75/13 per batterie da montagna impiegato nella battaglia di Adua (1° marzo 1896), l’uniforme indossata da Badoglio il 5 maggio 1936 quando le truppe italiane entrarono in Addis Abeba.
Nella sala spiccano due affreschi dipinti dal pittore Mino Buttafava su precisa commissione dello stesso Maresciallo, raffiguranti una processione di preti copti ed una cartina stilizzata dell’Africa Orientale Italiana.
Lungo le pareti è inoltre esposta una serie di armi abissine, tra cui i temibili shotel e guradè, e lo scudo di Ras Sejum; in una vetrina è conservato uno stiletto abissino a lama triangolare rinvenuto nel 1896 sul campo di Adua.
Tra vari altri cimeli, i visitatori possono vedere un raro pugnale da marcia della MVSN con impugnatura in avorio, donato a Badoglio da Adelchi Serena, vicesegretario del Partito Nazionale Fascista il 10 giugno 1936, in occasione della consegna della tessera onoraria del PNF.
cannoncino da montagna
Cannoncino da 75/13 fuso a Napoli nel 1885, catturato dagli abissini
dopo la battaglia di Adua e ritrovato nel 1936

processione di ecclesiastici copti
Processione di ecclesiastici copti
(affresco di Mino Buttafava, 1937)

armi abissine
Armi abissine, pettorale da mulo e scudo del ras Sejum
Stiletto
Stiletto rinvenuto in un tucul alla liberazione dell'assedio di Adigrat (1896)